Ciao Scheletrine e Scheletrini! Questa è stata una delle esplorazioni urbane in solitaria più sorprendenti che abbia mai fatto, perché sono finita in questa casa abbandonata per puro caso, ossia la Casa del Patriota.

A causa di un equivoco di coordinate mi sono infatti trovata davanti a questa casa situata in un paesino sperduto.
Per non dare nell’occhio ho preferito parcheggiare l’auto qualche metro più avanti e proseguire a piedi.

Non c’era altra via d’entrata: ho dovuto scavalcare una rete arrugginita e infrattarmi quanto prima
tra la folta vegetazione per non farmi notare dai dirimpettai, uno dei quali aveva un cane che non smetteva di
abbaiare.

Dopo qualche minuto di perlustrazione ho notato una catena arrotolata intorno a due maniglie, che ho dovuto
sbrogliare senza fare troppo rumore perché qui si sentiva tutto.

La Casa del Patriota

La casa del patriota è stata una vera e propria magia: una volta dentro mi sono accorta che non era la casa che cercavo, ma non ho potuto fare a meno di sorprendermi nell’esplorare una lussuosa residenza inesorabilmente danneggiata dal terremoto, ricca di mobili antichi
e pregiati serramenti d’altri tempi.

Nonostante il crollo di mura è soffitti, è rimasta in piedi una bandiera dell’Italia, paese per il quale il
proprietario ha fatto davvero tanto.

Un particolare che mi è rimasto particolarmente impresso è stata una scatola di biscotti in latta lasciata sul letto,
come se chi stesse consumando uno spuntino fosse stato costretto a lasciarla lì per andare chissà dove.
Con la dovuta attenzione ho effettuato le mie riprese video e scattato qualche foto, ma poi con il dovuto silenzio ho chiuso
il grande portone alle mie spalle e sono tornata a scavalcare la rete, peccato che stavolta mi si è impigliato un ferro
in una gamba e per non attirare l’attenzione dei vicini ho dovuto sfilarlo via con calma per poi correre verso la mia
auto.
A volte un errore può rivelarsi una piacevole svolta nella giornata, specie nell’urbex.