Ciao Scheletrine e Scheletrini! In questa esplorazione vi porto al Polo Tecnologico di Desio, un ecomostro che visto da fuori pare un insulso scheletro di cemento, ma una volta dentro ci si rende conto che è in grado di sorprendere.
Trovarmi davanti ad un’imponente struttura alta 90 metri fa sicuramente il suo effetto e mi ha fatto sentire più piccola di quello che già sono.
Volendo sarei potuta salire fino in cima, ma pubblicando dei video su YouTube ho preferito evitare per non andare incontro a denunce o situazioni affini (ricordate sempre che quando si fa urbex ci si trova in luoghi dove non si dovrebbe essere).
Si tratta dell’ex Area Autobianchi e comprendeva una serie di aziende appaltatrici fallite appartenenti alla famiglia Addamiano.
Un mio follower, che ha lavorato circa 10 anni fa per il tracciamento degli assi per il posizionamento delle facciate, mi ha detto che si occupavano di riciclaggio di rifiuti tossici.
Inoltre questo luogo avrebbe dovuto ospitare una sede dell’Università Bicocca, ma è tutto andato a rotoli e questo cantiere abbandonato viene sempre più inglobato dalla vegetazione.
Di fronte all’enorme grattacielo si trova un edificio a vetri molto più basso, il quale è stato trasformato in una discarica abusiva, dove è stata addirittura abbandonata una barca.
Direi che questo posto è stato in grado di sorprendermi e di confermare la mia teoria, ossia che anche un luogo all’apparenza insulso può dare molte soddisfazioni, tant’è che l’esplorazione è durata un’oretta abbondante.
Di fronte è anche presente un edificio in stile fascista, ma da quello che ho potuto vedere gli ingressi sono stati tutti murati.
Se volete guardare le mie foto cliccate qui
L’entrata è davvero semplice, basta solo oltrepassare una rete sfondata e si è subito dentro.
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