Urbex al femminile

Ciao Scheletrine e Scheletrini! Chi dice che esplorare luoghi abbandonati deve essere un’attività per soli uomini? Io sono la prova lampante che l’urbex può anche tingersi di rosa e assumere un tocco decisamente romantico, perché noi donne mettiamo sempre il cuore in tutto ciò che ci appassiona.

Quindi pronte ad immergervi nell’urbex al femminile?

 

 

Urbex al femminile

Visto che una bella fetta dei miei follower è composta da donne, ho deciso di dire la mia sull’urbex al femminile.

Mi capita spesso di essere contattata dal pubblico femminile che mi chiede di venire con me ad esplorare i luoghi abbandonati, se è pericoloso e se è il caso di andare da sole.

La mia risposta è: assolutamente si, anche perché avete la possibilità di rovistare e impicciarvi allegramente di tutto quello che vi capita a tiro.

Noi donne siamo delle inguaribili curiose e frugare all’interno di mobili, cassetti e quant’altro senza che nessuno ci sgridi è una soddisfazione enorme.

È davvero bellissimo leggere le vecchie lettere, sfogliare antichi libri oppure parlare con gli abitanti del posto, ma in quest’ultimo caso esplorate prima il luogo, in modo da avere già con voi le foto e i video che volevate.

Come fare urbex al femminile

Ormai non conto più le volte in cui le persone mi guardano attonite quando dico loro che spesso faccio urbex da sola e le domande/esclamazioni sono sempre le stesse:

ma non hai paura?

ma se incontri qualche malintenzionato?

ma per una donna è pericoloso!

ma come fai ad andare da sola?

In questo post cerco di rispondere una volta per tutte (anche se sono ben consapevole che la solfa si ripeterà all’infinito).

Non ho paura ad andare da sola, anzi, molti posti abbandonati sono 100 mila volte più sicuri rispetto ad altri affollati quali discoteche, mezzi pubblici e via discorrendo.

Inoltre mi danno la possibilità di confrontarmi con i miei limiti, in quanto, visto che sono sola, posso e devo contare solo su me stessa per evitare tutti i pericoli che l’urbex comporta.

Non è nemmeno da trascurare la possibilità di staccare la spina dal rumore e dalla frenesia cittadina, perché nei luoghi abbandonati regna l’assoluto silenzio e ho tutto il tempo che desidero per realizzare il materiale da pubblicare sulle mie piattaforme online.

In passato apprezzavo molto di più l’urbex in compagnia, ma attualmente preferisco stare da sola o al massimo con due persone.

Per quanto riguarda invece i luoghi abitati da persone senza fissa dimora, io consiglio sempre, sia agli uomini che alle donne, di informarsi prima di iniziare l’esplorazione.

Mi è capitato di incontrarli, ma in quel caso sono andata via immediatamente e senza discutere.

Non si può infatti mai sapere come possono reagire ed è necessario ricordare che non hanno nulla di perdere qualora decidessero di mettere mano al vostro portafoglio o all’attrezzatura fotografica.

Solitamente, se un luogo si trova in un paese piccolo e in pieno centro abitato, è tranquillo e ci si può andare tranquillamente da sole.

Rispondo infine all’ultima domanda, a mio avviso inutile e stupida, ossia come faccio ad andare da sola.

Molto semplicemente, proprio come se dovessi andare a fare la spesa o dal dentista, mi vesto, mi preparo, prendo la macchina e mi reco sul luogo che voglio esplorare.

Cerco di parcheggiare l’auto su una zona possibilmente asfaltata e non isolata.

Fine della trasmissione e svelato l’arcano.

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