Ciao Scheletrine e Scheletrini! In questa esplorazione vi porto in una cava abbandonata a Ferrara, un luogo dove l’archeologia industriale (che non fa mai male) regna sovrana, tanto che non ho potuto fare a meno di sorridere in questa foto di copertina.
Questa meta urbex è stata un ripiego, ma non per questo si è rivelata fallimentare, anzi mi è piaciuta molto, in quanto mi sono sentita davvero piccola davanti a quei mostri metallici che ho fotografato e filmato.
Del luogo non so assolutamente nulla: apertura, chiusura, motivi della suddetta, proprio nulla di nulla.
So solo che è situata in un immenso spazio verde, in cui è un vero piacere perdersi e mangiare qualche dolce (lo zio Sam ne sa qualcosa, visto che prima di iniziare qualunque esplorazione mi dice sempre frasi del tipo: “Prima ne mangio qualche d’uno”).
All’interno della cava (mi è stato anche riferito che è piena di Eternit, ma io mi rifiuto di indossare le mascherine durante le esplorazioni, sono un accessorio che proprio odio) sono presenti una fabbrica purtroppo chiusa, un deposito pieno di bidoni, una gru, dei silos talmente pieni d’acqua da aver favorito la formazione di muschi, detriti vari, un altro edificio e un’auto ormai divenuta ferraglia.
La visita è stata molto breve, vuoi perché le ore di luce in inverno sono poche, ma vuoi anche perché quel giorno, sebbene ci fosse il sole, faceva davvero molto freddo, altrimenti non mi sarebbe affatto dispiaciuto rimanere per più tempo.
Se volete guardare le foto cliccate qui.
L’ingresso è facilissimo e non richiede doti atletiche.
Tenete conto che, essendo un luogo in cui le persone passeggiano, potreste essere visti, ma ci sono tanti posti per nascondersi.
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