Ciao Scheletrine e Scheletrini! In questa esplorazione vi porto a La Casupola dell’Alce Ricomposta, un antico casolare del Novecento in cui un anziano signore morì da solo insieme ai suoi ricordi.
Una volta superata la piccola voragine che diversamente mi avrebbe fatta cadere dritta nelle cantine, ho potuto iniziare a respirare un’atmosfera di inesorabile tristezza e solitudine, in quanto all’interno di questa casa abbandonata da diverso tempo è morto un anziano signore circondato dai suoi ricordi.
Tuttavia, data la presenza di diverse confezioni di cibo per cani, proprio solo non era, o meglio viveva con uno o più amico a quattro zampe.
I cani erano la passione anche della moglie, visto che rovistando abbiamo trovato una foto che li ritraeva insieme a un piccolo pelosetto.
Data la presenza di alcuni cibi all’interno della dispensa, posso presumere che sia morto all’improvviso oppure sia stato trasferito in una struttura per anziani nella quale ha potuto trascorrere gli ultimi anni della sua vita.
Io, Molly e Diego pensavamo di cavarcela in massimo un’ora, ma non è stato assolutamente così, in quanto La Casupola dell’Alce Ricomposta una casupola non lo è affatto, anzi è molto grande, sviluppata su più piani e suddivisa in diverse parti, alcune delle quali inagibili perché caratterizzate da pavimento cedevole.
Oltre alle due stalle e agli edifici esterni pieni di mobilia vecchia, sono presenti la prima parte con sala e caminetto tutto bruciato, la cucina che ospita uno specchietto da bagno più una scarpiera, una sala dove le ragnatele fanno ormai da tende più una stanzetta con tantissime bottiglie.
Parlando invece della seconda parte esplorabile, bisogna attraversare una coltre di rovi per poi trovarsi davanti una vecchia credenza decorata con due sirene e un albero di Natale malconcio.
Ai piani superiori abbiamo trovato non solo i classici segni di insediamento come bottiglie di birra, ma anche soffitti crollati, quattro sedie disposte a mo’ di riunione e un fagiano imbalsamato così marcio da far passare la voglia di toccarlo persino alla persona meno schizzinosa.
Ho deciso di dare questo nome alla casa perché Molly, una delle mie compagne di scorribande urbex più fedeli, ha trovato un’alce di plastica tutta scassata e l’ha ricomposta su un ripiano.
Se volete vedere le foto de La Casupola dell’Alce Ricomposta cliccate qui.
L’entrata è piuttosto semplice, basta imboccare un sentieri pieno di erbacce e passare dal retro.
Dovete solo fare attenzione a evitare la piccola voragine per non cadere nelle cantine.
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