Ciao Scheletrine e Scheletrini! Qualche settimana fa mi è stato disabilitato l’account Instagram principale, ossia @lamaletitafeliz, poiché, a detta della piattaforma, non rispettava gli standard della community. Ma come ho fatto per riaverlo? Come ho reagito? Ve lo spiego subito!
Era quasi mezzogiorno e io, come previsto dal mio piano editoriale, mi stavo accingendo a pubblicare un reel, ma quando ho aperto Instagram mi è comparsa la tanto temuta e odiata schermata: il tuo account Instagram è stato disabilitato.
L’agitazione mista ad ansia è una reazione del tutto normale, ma fidatevi che i veri problemi della vita sono ben altri, quindi respiro profondo e riprendete il controllo della situazione, altrimenti non ne venite a capo.
Per evitare perdite di tempo e mantenere gli impegni presi, ho subito preso l’account che avevo di scorta, modificato il nome in @lamaletitafeliz_, aggiunta una bella foto profilo dove sorrido raggiante, contattato le persone con cui mi sento di più e pubblicato uno storytime per avvertire i follower.
Innanzitutto ho rimosso il link del mio Onlyfans da Linktree, ho subito cliccato su Scopri di più, inserito i dati richiesti e mandato il reclamo almeno tre volte: il giorno dopo è stato tutto ripristinato e Instagram mi ha detto che si trattava di un errore (ma grazie al piffero!).
Da questo episodio, fortunatamente risolto nell’arco di 24 ore, ho capito che due account Instagram sono meglio di uno, perché la relativa disattivazione può verificarsi da un momento all’altro e senza pubblicare alcun contenuto contro le norme della community.
Per far sì che questo succeda, possono verificarsi i seguenti episodi:
– segnalazione del profilo da parte di qualche filisteo anche se pubblicate dei contenuti da educanda;
– pubblicazione di un commento un po’ troppo concitato (quindi occhio a ciò che scrivete e non fate gli haters);
– invio di messaggi privati con insulti (la libertà di insultare non esiste nemmeno in privato, perché il destinatario può segnalarvi per bullismo);
– inserimento di siti innominabili come Onlyfans e store di video per adulti all’interno di storie, post e Linktree;
– pubblicazione di foto, reel e storie con parolacce e mise sconce (per tale ragione evito anche di postare foto in bikini);
– hacker che inviano link in cui chiedono di votare per quel determinato user durante un contest o cose simili.
Per evitare la disattivazione dell’account Instagram, oltre a prendere atto dei consigli sopra elencati, vi consiglio di effettuare l’autenticazione a due fattori, in modo che abbiate modo di recuperarlo in maniera più semplice.
Evitate inoltre di fornire password (la piattaforma non la chiede per nessun motivo al mondo) e di cliccare su link sospetti, anche se vi arrivano da persone che conoscete.
Qualche giorno fa mi è infatti successo di ricevere un messaggio privato da parte di una ragazza con cui mi sentivo privatamente, ma il contenuto, oltre a esprimersi in uno stile per nulla suo, conteneva un link.
Io ho subito cancellato il messaggio e bloccato l’account, in quanto hackerato in modo palese.
In caso di dubbio, cercate su Google il testo del messaggio (basta copiarlo pari pari sulla barra di ricerca) per verificarne la provenienza.
Il medesimo discorso vale anche per gli SMS, perché i pirati informatici non conoscono alcun genere di frontiera.
Sul mio account Instagram, che ho preso in mano da poco tempo, potete trovare contenuti di viaggio, urbex e luoghi degradati non abbandonati, perché io documento anche quelli.
Piano piano verrà sicuramente arricchito.
Uno degli sbattimenti è stato il dover bloccare le persone che avevo bloccato dal mio principale, in modo che non possano contattarmi nemmeno lì.
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Instagram e @lamaletitafeliz_ (due account sono meglio di uno)