Ciao Scheletrine e Scheletrini! Squadra vincente non si cambia e in questa esplorazione ho deciso di collaborare nuovamente con Albyphoto, nonché uno degli urbex che stimo di più.
Questa volta mi ha portata alla Villa del Commodore, quindi pronti a saperne di più?
Il pretesto per esplorare la Villa Commodore con Albyphoto è stato un uovo di Pasqua al cocco che volevo regalare a Lara, sua fidanzata e una delle mie migliori amiche.
Dopo aver affrontato il fitto e intricato canneto, eccoci dentro la villa caratterizzata da una dispensa piena di cibi scaduti (ovviamente non ho aspettato due secondi, perché mi sono messa ad aprire quasi tutti i barattoli) e muffa.
Quello che ricordo di questo luogo è proprio la presenza di quest’ultimo elemento, in quanto è riuscito a penetrare abiti, mura e giornali.
Non si sa nemmeno che fine abbiano fatto i proprietari; di sicuro i genitori/nonni sono deceduti, mentre i posteri credo si siano trasferiti in una dimora più bella e confortevole.
Oltrepassata una barriera creata dal crollo di una trave, ci siamo trovati all’interno di una cameretta appartenuta a un’adolescente, la quale ha lasciato qui tantissimi ricordi come libri, trasferelli e lettere di vario genere.
Mi ha colpito un adesivo presente sulla porta con la dicitura “Oggi non mi va”, un chiaro segno di ribellione di quell’età.
Quest’abitazione è a mio avviso prossima al crollo totale, perché nessuno se ne prenderà più cura.
Ciò è dimostrato sia dalla presenza di una vecchia auto totalmente sommersa dalle macerie, sia dalle canne che crescono indisturbate, le quali vengono tagliate di tanto in tanto da qualche esploratore urbano oppure da qualche abitante locale in procinto di fare una passeggiata con il cane.
Se volete vedere le foto cliccate qui.
L’entrata del luogo è semplice, perché la porta è aperta, ma la Maletita tiranna non sgancia le coordinate, quindi ciao ciao.
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Ecco il mio merchandising La Maletita Feliz
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