Ciao Scheletrine e Scheletrini! In questa esplorazione vi porto in un luogo che esplorai molto prima del Covid, l’Argentiera Sardegna, un autentico urbex a cielo aperto! Siete pronti a saperne di più? Bene, allora non vi resta che proseguire con la lettura dell’articolo.
Un urbex a cielo aperto : ecco quello che posso dire sull’Argentiera Sardegna. In questa località il passato e il presente coabitano senza contrastarsi, dando una connotazione alquanto inquietante.
Qui non è raro trovare case in vendita, in quanto, sebbene sia una località di mare, praticamente nessuno è interessato a vivere qui: il mare è pieno di parti metalliche e la cittadina è piuttosto distante dai servizi di prima necessità.
SU TRABAGLIU FATTU CHIN CORO AGGRADA A DEUS: questa scritta impressa su un’etichetta (la traduzione esatta non la conosco, perché purtroppo non conosco il sardo), mi ha fatto intuire quanto gli abitanti passati fossero legati alla cultura del lavoro.
L’Argentiera Sardegna è senza ombra di dubbio uno degli esempi di archeologia industriale (che non fa mai male) più eclatanti d’Europa: ovunque si cammina o guidi, è presente un rudere, all’interno dei quali quasi nessuno (me compresa) osa entrare.
Se cercate un luogo tranquillo, questo farà sicuramente al caso vostro, in quanto non è quasi mai affollato, nemmeno durante i periodi di altissima stagione: la maggior parte dei turisti preferisce infatti i paesaggi senza marcioni incancherati, quindi se voi non vi formalizzate avete trovato la soluzione perfetta.
Se volete vedere le foto cliccate qui
L’accesso all’Argentiera è davvero semplice, ma vi consiglio di parcheggiare l’auto dove si trova l’asfalto e di prestare massima attenzione quando vi avvicinate alle miniere, in quanto, essendo dismesse da tanti anni, potrebbero essere pericolanti.
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