Ciao Scheletrine e Scheletrini! In questa esplorazione vi riporto in una fabbrica che mi ha letteralmente rapito il cuore, ossia la Medaspan.
La Medaspan produceva truciolati per mobili ed è stata probabilmente chiusa nel 2004.
Se volete saperne di più sulla storia di questa fabbrica, vi suggerisco di leggere l’articolo pubblicato sul mio vecchio blog, che ho deciso di non chiudere perché registra ancora un discreto traffico.
Devo proprio ammettere che durante l’ultima uscita urbex si sono verificate alcune coincidenze, ossia l’ingresso facile (anche se cambiato rispetto alla prima volta) e la pioggia.
Quest’ultima non mi è affatto dispiaciuta, in quanto ha reso l’atmosfera ancora più tetra e a suo modo suggestiva, peccato che durante gli scatti sexy stavo rischiando una bella influenza.
Durante quest’ultima esplorazione urbana ho deciso di concentrarmi non tanto sulla storia della Medaspan, quanto sulle migliaia di opere di street art, alcune delle quali gigantesche.
Se siete amanti del genere, vi consiglio vivamente di venire, perché non potrete fare altro che lustrarvi gli occhi, parola di Maletita.
Vi posso assicurare che per ammirarli tutti non basterebbe un’intera giornata.
Salire sui tetti della Medaspan è come recarsi in centro a Milano e non visitare il Duomo, perché, oltre ad offrire una meravigliosa vista sui dintorni, permette di scattare delle foto meravigliose.
In questo caso mi sento in dovere di raccomandare massima prudenza e attenzione, in quanto molti punti sono cedevoli e le voragini non mancano di sicuro.
È anche presente una torre altissima provvista di scala, ma data la ruggine evitare di salirla.
Quando siete al piano terra non dimenticate di guardare il pavimento per non finire all’interno delle numerose buche sparse qua e là.
Se volete vedere le foto cliccate qui
Se siete giunti fino a questo paragrafo, sarete sicuramente curiosi di sapere come entrare alla Medaspan. Beh, vi posso dire che è molto più facile di quanto sembra, anche perché il cancello a destra è facile da scavalcare.
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