Ciao Scheletrine e Scheletrini! Oggi non parlo di urbex, ma di un luogo che ho visitato in Thailandia, il Wat Arun Bangkok, un tempio stupendo ricco di statue e sfumature cromatiche.
Dato che non avevo alcuna voglia di girare mille templi, ne ho scelti solo due, quello del Buddha Sdraiato e il Wat Arun. Non serve prenotare, basta solo rispettare gli orari di apertura e pagare il biglietto, assieme al quale si riceve una bottiglietta d’acqua da 320 ml che ancora utilizzo a casa come ricordo.
Qui è obbligatorio coprire spalle e ginocchia, altrimenti non vi fanno entrare. Io mi sono portata dietro un sarong da togliere una volta ultimata la visita.
Le varie costruzioni sono composte da scalini stretti e ripidi, quindi si, occorre sia faticare, sia destreggiarsi tra le persone, ma con un po’ di attenzione si fa tutto.
Ci sono anche dei manifesti in cui vengono spiegate le ragioni per cui è bene non farsi tatuare le immagini di Buddha e tanti tatuatori locali si rifiutano.
Con un’offerta libera è possibile farsi benedire da un monaco e ricevere un braccialetto di fili in cotone e perline. Se siete donne, non stupitevi se il monaco non vi tocca, perché i diktat della religione glielo impediscono, quindi evitate approcci fisici per non creare situazioni imbarazzanti.
Se le volete vedere le foto del Wat Arun Bangkok cliccate qui.
Il modo più economico e rapido per raggiungere il coloratissimo tempio è il battello, basta solo scendere all’omonima fermata e camminare qualche minuto a piedi.
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